Domanda:
cos'era la guerra fredda? un duello tra due ghiaccioli......?
2006-06-20 05:28:14 UTC
cos'era la guerra fredda? un duello tra due ghiaccioli......?
Quattordici risposte:
l'esploratore
2006-06-20 11:49:45 UTC
era una partita di calcio tra USA e URSS giocata al polo Nord molto nervosa. Meno male che è finita in parità altimenti... ciao
jollyroger
2006-06-20 12:36:57 UTC
si tra il calippo e il lemonissimo
ღMiss Lillyღ
2006-06-23 20:16:50 UTC
Fu definita Guerra Fredda la situazione di conflitto non bellico che venne a crearsi tra due blocchi internazionali, generalmente categorizzati come Ovest (gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO) ed Est (l'Unione Sovietica e i suoi alleati del Patto di Varsavia) tra la fine della Seconda guerra mondiale e l'ultimo decennio del Novecento (circa 1945-1990).







Tale tensione non si concretizzò mai in un conflitto militare vero e proprio, tale da comportare una contrapposizione bellica su vasta scala tra Est e Ovest: la presenza di armi nucleari nei rispettivi arsenali avrebbe reso irreparabile per il Pianeta un'eventuale aggressione e la relativa reazione.



Durante tutta la Guerra Fredda gli arsenali nucleari delle due superpotenze vennero costantemente aggiornati e ingranditi fino all'ultimo periodo (1979-1989) nel quale vennero negoziati una serie di accordi (denominati accordi START) che portarono a sostanziali riduzioni degli arsenali nucleari. Ma durante tutta la Guerra Fredda fu costante la contrapposizione tra una corsa al riarmo apparentemente irrefrenabile e continui tentativi di controllo degli armamenti negoziati tra USA ed URSS o nell'ambito dell'ONU.

Per definire l'esteso conflitto di posizioni, interessi contrapposti, propaganda e azioni di disturbo che si era venuto a creare, dato che comunque tale situazione non comportava l'impiego aggressivo degli eserciti regolari, fu coniata la metafora di guerra "fredda".

Furono necessarie molte attenzioni e una buona dose di diplomazia per sedare sul nascere alcuni conflitti armati, al fine di prevenire una più ampia guerra "calda" che avrebbe rischiato di estendersi e intensificarsi.



Il conflitto aveva principalmente radice nelle rispettive ideologie politiche, economiche, filosofiche, sociali e culturali. Vi furono aggressive guerre di propaganda tra i blocchi USA e URSS: l'Est criticava l'Ovest in quanto promotore del capitalismo borghese e dell'imperialismo, che marginalizzano i lavoratori, mentre l'Ovest criticava l'Est definendolo "impero del male", incarnazione di un totalitarismo anti-democratico sotto forma di dittatura comunista.





mappa che evidenzia le nazioni appartenenti alla NATO (in blu) e al Patto di Varsavia (in rosso)La Guerra Fredda si protrasse dalla fine della seconda guerra mondiale, fino al collasso dell'Unione Sovietica, nei primi anni '90.



Solo in alcune occasioni la tensione tra i due schieramenti prese la forma di conflitti armati, come la guerra di Corea, la Guerra del Vietnam e l'invasione sovietica dell'Afghanistan. Gran parte della Guerra Fredda si svolse invece attraverso conflitti indiretti, contro "nazioni surrogate"; in tali conflitti, le potenze maggiori operavano in buona parte armando o sovvenzionando i surrogati.

Altri conflitti erano ancor più sotterranei, perpetrati attraverso atti di spionaggio, con spie e traditori che lavoravano sotto copertura da entrambe le parti; in molti casi l'attività comportava reiterate uccisioni di individui delle rispettive compagini perpetrate dai vari servizi segreti. Tali aspetti della guerra fredda, debolmente percepiti anche dai media, hanno avuto scarso impatto sull'opinione pubblica delle rispettive potenze.

Nel conflitto strategico tra Stati Uniti e Unione Sovietica uno degli elementi principali fu la supremazia tecnologica (strategia della tecnologia).

La Guerra Fredda si concretizzò di fatto nelle preoccupazioni riguardanti le armi nucleari; da entrambe le parti veniva l'auspicio che la loro semplice esistenza fosse un deterrente sufficiente a impedire la guerra vera e propria. In effetti non era da escludere che la guerra nucleare globale potesse scaturire da conflitti su piccola scala, e ognuno di questi aumentava le preoccupazioni che ciò potesse verificarsi. Questa tensione influì significativamente non solo sulle relazioni internazionali, ma anche sulla vita delle persone in tutto il mondo.

Punto caldo del conflitto in ambito europeo fu la Germania, ed in particolare Berlino, per la divisione avvenuta dopo la seconda guerra mondiale. Uno dei simboli più vividi della Guerra Fredda fu proprio il Muro di Berlino, che separava Berlino Ovest (controllata dalla Germania Ovest, assieme agli alleati di Francia, Regno Unito e Stati Uniti) dalla Germania Est, che la circondava completamente.





Indice [nascondi]

1 Storiografia

2 Il ruolo dei servizi segreti

3 La Guerra Fredda e la cultura statunitense

4 Voci correlate







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Storiografia

Negli studi occidentali sulla Guerra Fredda vengono solitamente individuati tre distinti periodi. Per più di un decennio dopo la fine della seconda guerra mondiale, pochi storici americani videro qualche ragione per sfidare l'interpretazione ufficiale statunitense sull'inizio della Guerra Fredda: ovvero che il deterioramento fosse il risultato diretto della violazione, da parte di Stalin, degli accordi di Yalta, dell'imposizione di governi dominati dai sovietici su un'Europa Orientale riluttante e di un aggressivo espansionismo sovietico.



Ad ogni modo, storici successivi, in particolar modo William Appleman Williams nel suo La tragedia della diplomazia americana (1959) e Walter LaFeber in America, Russia, e la Guerra Fredda, 1945-1967 (1967), dettagliarono una preoccupazione preponderante: l'impegno statunitense a mantenere una "porta aperta" per il commercio americano nei mercati mondiali. Alcuni storici hanno sostenuto che le provocazioni e le ambizioni imperiali statunitensi, furono da condannare parimenti, se non maggiormente. In breve, gli storici si trovarono in disaccordo sulle responsabilità del crollo delle relazioni USA-URSS e se questo conflitto tra le due superpotenze fosse stato inevitabile. Questo approccio revisionista raggiunse il suo vertice durante la guerra del Vietnam quando in molti iniziarono a vedere gli imperi sovietico e americano come moralmente comparabili per alcuni aspetti riguardanti i rispettivi espansionismi.



Negli ultimi anni della Guerra Fredda, ci furono tentativi di forgiare una sintesi post-revisionista da parte degli storici. Dalla fine della Guerra Fredda, la scuola post-revisionista è quella dominante. Prominenti storici post-revisionisti includono John Lewis Gaddis e Robert Grogin. Piuttosto che attribuire l'inizio della Guerra Fredda a una delle due superpotenze, gli storici post-revisionisti si concentrano sulla mutua errata percezione, sulla mutua reattività e sulla responsabilità condivisa tra le superpotenze. Prendendo a prestito dalla scuola realista delle relazioni internazionali, i post-revisionisti, essenzialmente, accettano le politiche statunitensi in Europa, come l'aiuto alla Grecia nel 1947 e il Piano Marshall, sebbene non con pari enfasi accolgano gli analoghi interventi economici sovietici.



Secondo questa sintesi, le "attività comuniste" non furono la radice delle difficoltà dell'Europa Occidentale, ma piuttosto furono gli effetti deleteri della guerra sulle strutture economiche, politiche e sociali dell'Europa. In aggiunta, il Piano Marshall ricostruì un sistema economico occidentale funzionante, che contrastò il fascino elettorale della sinistra radicale. Per l'Europa, l'aiuto economico pose fine alla carenza di denaro e stimolò l'investimento privato nella ricostruzione del dopoguerra. Per gli USA, il piano li risparmiò da una crisi di sovraproduzione e mantenne sostenuta la domanda per le esportazioni americane. L'alleanza della NATO sarebbe servita per integrare l'Europa occidentale in un sistema di patti di mutua difesa, fornendo quindi una salvaguardia contro la sovversione o la neutralità all'interno del blocco. Rigettando l'assunto che il comunismo fosse un monolito internazionale con disegni aggressivi sul "mondo libero", la scuola post-revisionista cionondimeno accetta le politiche statunitensi in Europa come una reazione necessaria per affrontare l'instabilità europea, la quale minacciava di alterare drasticamente l'equilibrio del potere in maniera favorevole all'URSS e devastare il sistema politico ed economico occidentale.



Questa è la spiegazione



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Il ruolo dei servizi segreti

Gli eserciti delle nazioni coinvolte, raramente presero parte alla Guerra Fredda; la guerra venne combattuta principalmente dai servizi segreti come CIA (Stati Uniti), MI6 (Regno Unito), BND (Germania Ovest), Stasi (Germania Est) e KGB (URSS). Le maggiori potenze mondiali non entrarono mai in conflitto armato le une contro le altre.



La guerra tra agenti, nello spionaggio mutuo di obiettivi civili e militari potrebbe aver causato la maggior parte delle vittime della Guerra Fredda. Gli agenti venivano inviati sia dall'Est che dall'Ovest, e le spie venivano anche reclutate sul posto o costrette al servizio. Quando scoperte, venivano uccise immediatamente o scambiate con altri agenti. Gli aerei spia e altri apparecchi di ricognizione venivano parimenti abbattuti al momento dell'individuazione.



Molti osservatori di varie fedi politiche pensano oggi che gli Stati Uniti agirono in modi che né la loro costituzione né il sentimento nazionale potrebbero supportare (come combattere guerre non dichiarate senza l'esplicito supporto del Congresso). I capi degli Stati Uniti, sia politici che militari, citano comunemente la minaccia percepita alla loro sicurezza come giustificazione per le loro azioni. In molte zone del mondo, la popolazione locale sentì di essere manipolata ed abusata da entrambe le potenze. Gran parte dell'anti-americanismo di nazioni come l'Afghanistan viene attribuito ad azioni portate avanti dagli Stati Uniti stessi. Durante il conflitto con l'Unione Sovietica, gli USA sovvenzionarono e armarono i Mujahedeen, nella loro lotta per respingere l'occupazione sovietica, ma si tirarono fuori e li abbandonarono al loro destino una volta che l'URSS si ritirò dalla regione.



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La Guerra Fredda e la cultura statunitense

Negli anni '50, la popolazione civile in America venne soggetta ad esercitazioni contro i raid aerei ed incoraggiata a costruirsi dei rifugi atomici personali. Questo atteggiamento di paura raggiunse i livelli piú alti durante la crisi missilistica di Cuba, risolta in extremis da Kennedy (poi assassinato) e Khruščëv (successivamente defenestrato) e col passare degli anni svanì; comunque, la consapevolezza della guerra e delle sue potenziali conseguenze fu una costante. Le indicazioni per i rifugi nei grossi edifici, le proteste sul posizionamento di missili nucleari a corto raggio in Germania, Cuba e Turchia, lo spesso citato orologio dell'apocalisse nucleare, le fotografie di cadaveri impigliati nel filo spinato del Muro di Berlino, cosi come film tipo Wargames - Giochi di guerra, Alba Rossa e The Day After mantennero alta la consapevolezza.



La Guerra Fredda ispirò molte case cinematografiche e molti scrittori, risultando in un enorme numero di libri e film, alcuni più fantasiosi (come la serie dedicata a James Bond), mentre altri più realistici e dettagliati; in particolare Tom Clancy si fece un nome di maestro nel descrivere vividamente gli agenti segreti e la guerra di spionaggio che avveniva sotto la superficie.



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http://www.cronologia.it/mondo24o.htm



http://web.tiscali.it/laurimarco/la_guerra_fredda.htm

La guerra fredda

Fu proprio in Asia che scoppiò il primo conflitto legato alla guerra fredda: la guerra di Corea (1950-1953). Alla fine della guerra la Corea era stata divisa in due parti: la Corea del Nord, guidata da un governo comunista e la Corea del Sud alleata degli americani. Nel 1950 la Corea del Nord aggredì quella del Sud. La guerra terminò nel 1953, con la riaffermazione del confine delle due Coree.

Ma la crisi più grave fu senz’altro quella che si svolse a poche migliaia della costa degli USA: a Cuba. Fidel Castro, uomo politico cubano (presso Santiago di Cuba 1926). Figlio di un facoltoso piantatore, si dedicò agli studi giuridici e conseguì la laurea all’università dell’Avana. Divenuto avvocato, partecipò a vari moti insurrezionali contro il dittatore dominicano Trujillo e contro il governo Batista. Il 26 luglio 1953 con alcuni compagni diede l’assalto alla caserma Moncada di Santiago, ma fu catturato e dovette esulare. Dal Messico, dove si era rifugiato, nel dicembre 1956 con il fratello Raúl e ottanta seguaci sbarcò clandestinamente sulla costa cubana e nella Sierra Maestra organizzò la guerriglia contro Batista.

I continui colpi di mano dei guerriglieri castristi (chiamati barbudos) e l’abile propaganda costrinsero il presidente Batista a fuggire (1° gennaio 1959), mentre Castro diventava padrone effettivo dell’isola. Primo ministro il 15 febbraio 1959, iniziò una serie di riforme destinate a mutare profondamente il paese, come la riforma agraria e la nazionalizzazione dell’industria saccarifera; al tempo stesso il movimento castrista (detto “del 26 luglio”) e il governo che ne era l’espressione assunsero sempre più l’aspetto di una dittatura. Per questo e per i contrasti di carattere commerciale con gli Stati Uniti, le cui proprietà furono radicalmente espropriate da Castro, un’acuta tensione si venne creando con il governo di Washington a partire dal luglio 1960.

L’accentuata tendenza marxista della politica di Castro (sostenuta dalla frazione estremista di Guevara) portò nell’aprile 1961 a uno sbarco nella baia dei Porci (baia Cochinos) di volontari cubani esuli appoggiati dagli americani, fallito il quale i legami di Cuba con l’URSS si rafforzarono ulteriormente. Negli anni Settanta Castro si legò ulteriormente all’URSS, assecondandone la politica di penetrazione in Africa con il sostegno cubano all’Angola e all’Etiopia. Nel 1995 ha rilanciato la sua immagine internazionale, in sede ONU, al vertice sullo sviluppo dei paesi del Terzo Mondo e l’anno successivo è stato ricevuto in Vaticano da papa Giovanni Paolo II che nel 1997 sarebbe andato in visita a L’Avana.

Nel 1953 morì Stalin. Il suo successore, Nick Kruscev, dimostrò subito di voler chiudere l’epoca scura del stalinismo e cercò di migliorare le relazione con il mondo occidentale. L’apertura di questo processo di pur cauta destalinizzazione fu accolto positivamente negli Stati Uniti, dove nel 1960 venne eletto presidente il democratico John Fitzgerald Kennedy. In Polonia i dirigenti di partito legati a Stalin furono sostituiti. Ma in Ungheria che si fece il tentativo più ambizioso. Il capo di governo volle portare l’Ungheria fuori dal Patto di Varsavia, ma fece intervenire l’Armata Rossa e soffocò nel sangue il tentativo riformatore.

Gli Usa hanno cercato di bloccare l’espansione del comunismo nel sud-est asiatico. Dal 1964 al 1973, particolarmente importante fu l’impegno americano contro il Vietnam del Nord, comunista, e a sostegno del Vietnam del Sud, filo-occidentale. L’intero Vietam cadde così sotto il controllo nordvietnamita.

Alle origini dei grandi rivolgimenti politici dell’Europa orientale è stata l’elezione, nel 1985, di Mikail Gorbaciov a segretario del PCUS (Partito Comunista dell’Unione Socùvietica). Infatti spetta a Gorbaciov il merito di aver rinunciato al principio della sovranità limitata sugli stati comunisti dell’Europa orientale, in base alla quale l’Unione Sovietica si sentiva autorizzata a intervenire, anche militarmente, quando si profilava il pericolo che fosse minacciato il potere comunista in uno stato soggetto alla sua influenza. La politica di Gorbaciov ha ridato fiato agli stati satelliti.

Nel settembre 1989 in Polonia, nacque un governo formato non soltanto dai comunisti. Contemporaneamente i comunisti della Germania Est lasciarono il potere ai riformisti a tra il 9 e il 10 novembre 1989 migliaia di tedeschi abbatterono il muro. Si trattava di un muro che nel 1956 il governo della Germania Est aveva fatto costruire lungo il confine tra i due settori di Berlino per impedire ai suoi cittadini di sfuggire nella Germania dell’Ovest. Dall’apertura delle frontiere alla riunificazione delle due Germanie il percoso è stato breve e rapido il primo luglio 1990 è entrata in vigore l’unificazione economica e monetaria e finalmente, il 3 ottobre, è stata proclamata l’unificazione politica. La strada della riconquistata democrazia non risulta facile per questi popoli. Sottomessi per decenni a un regime autoritario e quindi non abituati alla partecipazione attiva alla vita politica. Così si comprende il ritono al potere, in seguito ad elezioni, degli ex-partiti comunisti. Con la caduta dei regimi comunisti, le nuove autorità hanno deciso di vendere ai privati le aziende agricole e le industrie statali. Ma la privatizzazione delle imprese statali è un operazione difficile, perché spesso si tratta di aziende poco efficienti o addirittura improduttive. Gorbaciov ha cercato di riformare dall’interno lo Stato, cioè di correggere gradualmente i principali aspetti negativi del sistema comunista. Rendendosi conto degli immensi problemi del suo paese, ha cercato di riformare il sistema comunista, redendo meno rigido il controllo sull’economia e concedendo libertà civili e religiose. Ha dato inizio a una nuova fase della politica internazionale, caratterizzata dalla conclusione definitiva della rivalità militare con gli Stati Uniti e dal progressivo disarmo atomico. Ma nel giro di pochi giorni la prudione agricola e industriale ha subito un gravissimo crollo. Così nell’agosto 1991 i conservatori tentarono un colpo di stato e destituirono Gorbaciov. Il colpo di stato guidato dal radicale Boris Eltsin fallì. Nel dicembre 1991 così i presidenti delle repubbliche sovietiche, ad eccezione di quelle baltiche che si erano proclamate indipendenti, sciolsero l’Unione Sovietica. Il 21 dicembre del 1991 ad Alma Ata, la capitale del Kazakistan, i dirigenti di undici repubbliche (Russia, Bielorussia, Ucraina, Moldavia, Armenia, Azerbajdzan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tadzikistan, Kazakistan e Kirghistan) hanno proclamato ufficialemente la fine dell’Unione Sovietica e hanno dato vita alla Confederazione degli Stati Indipendenti (CSI). Con il crollo dell’Unione Sovietica la guerra fredda è veramente finita.



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LA GUERRA FREDDA







La Seconda Guerra Mondiale, si era conclusa con la sconfitta nazifascista e il mondo finalmente sembrava tirare un sospiro di sollievo. L'unione di intenti fra gli occidentali e i socialisti russi verificatasi per sconfiggere il comune nemico nazista non poteva durare a lungo, così a partire dai trattati di Jalta e poi con la conferenza di Parigi, si presero una serie di decisioni destinate a mutare l'assetto politico ed economico del nostro continente. In seguito questo portò alla divisione del mondo in due blocchi contrapposti guidati da USA e URSS, a ovest un'area di influenza statunitense e a est un'altra sotto quella russa. Fu così che l'Unione Sovietica di Stalin diventò leader di una serie di "paesi satelliti" da essa controllati politicamente ed economicamente, che costituivano il cosiddetto "blocco orientale". Essi, cioè Polonia, Cecoslovacchia, Romania e Bulgaria, inizialmente erano governati da esecutivi democratici e semplici alleati dell'URSS, mentre in seguito, sotto le direttive di Mosca si introdussero riforme che, abolendo la democrazia, crearono repubbliche popolari filosovietiche dipendente economicamente dagli stessi russi. Per quanto riguarda questi paesi possiamo dire che l'adesione al blocco orientale agevolò certamente il processo di liquidazione delle vecchie classi dominanti borghesi. Innovazioni, con riforme agrarie e scolastiche di tipo popolare, allargarono il consenso intorno al partito comunista insieme ad un'associazione che favoriva gli aiuti economici: il Comecon (Consiglio di mutua assistenza economica). Intanto i sovietici promossero il Patto di Varsavia, un'istituzione di tipo militare che permetteva all'Armata Rossa il controllo di queste zone. Ciò consentì più volte ai russi di reprimere le aperte insofferenze contro Mosca, sia con la sostituzione di dirigenti poco graditi, sia con una vera e propria invasione militare del paese. Fu così a Berlino nel 1953, in Polonia e in Ungheria nel 1956 e ancora in Cecoslovacchia nel 1968. Essi conobbero, come era accaduto già in URSS, i loro processi che si conclusero con "purghe", con l'emarginazione o la condanna a morte degli accusati.



L'opposizione dei due blocchi portò ad un conflitto indiretto di tipo politico e diplomatico, chiamato per questo Guerra Fredda. Le sue ragioni, cioè quelle della rottura fra le forze che avevano combattuto il comune nemico nazifascista, sono da ricercare negli orientamenti politici americani, che dopo la morte di Roosevelt portarono alla Casa Bianca Truman. Questa amministrazione alimentava infatti all'interno una disperata campagna anticomunista e aggravava la situazione con un progressivo irrigidimento verso l'Unione Sovietica. Particolare fu la repressione nei confronti degli oppositori politici; nel blocco orientale al culto della personalità di Stalin si accompagnarono uccisioni ed emarginazione nei confronti di chi era avverso al regime (spesso essi venivano segregati in campi di concentramento, i gulag ). L'aspetto militare, purché celato, era considerevole, in quanto si verificò una vera e propria corsa agli armamenti. Le due superpotenze potenziarono, sostenendo enormi costi, i loro arsenali , venne realizzata la bomba H, all'idrogeno, mille volte più potente delle prime atomiche, si costruirono diversi tipi di missili capaci di contrastare ogni attacco, le nuove tecnologie si applicarono a potentissimi aerei e a mezzi marini. Tranne i pochi casi (come la guerra in Corea o in Vietnam), non si arrivò ad una guerra aperta perché la pace si reggeva sulla paura di un conflitto che coinvolgendo due enormi arsenali a base nucleare, avrebbe potuto provocare la effettiva distruzione del pianeta; ciò era definito "equilibrio del terrore".
Mariusz B
2006-06-24 22:41:34 UTC
la guerra fredda era lo scontro politico (e se andava avanti diventava di tipo nucleare) tra la russia e gli stati uniti. tutto si risolvette con il patto di varsavia (capitale della polonia, la mia nazione) che "diceva" di non minacciarsi.
-->JiM MorRiSoN<---
2006-06-22 18:33:18 UTC
si groenlandia vs polo nord

la guerra fredda è una guerra tra gli usa e l'urss che è così chiamata perchè non è mai sfociata in un conflitto aperto
extraomnia
2006-06-22 10:30:48 UTC
Ah ah ah.. No, bensì un periodo di tensione istauratosi tra due blocchi internazionali, generalmente categorizzati come Ovest (gli Stati Uniti e i suoi alleati della NATO) ed Est (l'Unione Sovietica e i suoi alleati del Patto di Varsavia) tra la fine della Seconda guerra mondiale e l'ultimo decennio del Novecento (circa 1945-1990). Ma non vi fu mai un vero e propio conflitto militare.
2006-06-21 18:56:35 UTC
sì sì esatto..è questo infatti il grande problema del surriscaldamento della terra di cui si parla tanto..nn ci sono più le guerre fredde di una volta...
cama
2006-06-21 07:57:47 UTC
bravo... è poi ke ridere la tua battuta mi fa male la pancia dal ridere!!!!! cmq nella terza guerra mondiale, combattuta sul piano politico (lotta per le alleanze ed il controllo) tra capitalismo-USA-NATO e comunismo-URSS-Cina-Patto di Varsavia. I morti ci sono stati e sono stati moltissimi. Guerra di Corea, Vietnam, Afghanistan e Cecenia solo per tirare fuori i conflitti peggiori e più conosciuti.

E' stato imperialismo allo stato puro, da entrambe le parti.

Nessuno ha vinto, l'URSS si è sciolta e gli USA sono guardati come gli appestati planetari.
Andrea
2006-06-20 20:34:59 UTC
la terza guerra mondiale, combattuta sul piano politico (lotta per le alleanze ed il controllo) tra capitalismo-USA-NATO e comunismo-URSS-Cina-Patto di Varsavia. I morti ci sono stati e sono stati moltissimi. Guerra di Corea, Vietnam, Afghanistan e Cecenia solo per tirare fuori i conflitti peggiori e più conosciuti.

E' stato imperialismo allo stato puro, da entrambe le parti.

Nessuno ha vinto, l'URSS si è sciolta e gli USA sono guardati come gli appestati planetari. Sai chi ci hanno perso? qualcosa come cinque milioni di persone e molta gente manco se ne ricorda
downe88
2006-06-20 16:07:54 UTC
era una guerra senza conflitto bellico tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica
Orfeus
2006-06-20 13:01:35 UTC
Uno scontro a palle di neve
2006-06-20 12:39:36 UTC
macchè!!!no...era la guerra tra gli USA e l'URSS......nn era una vera guerra,fatta di armi e di morti,era una guerra fatta di parole e politica....si può dire,ed era nata dal conflitto delle due nazioni per la paura che avevano l'una dell'altra perchè tutte e due possedevano la bomba atomica......
lupis
2006-06-20 12:36:01 UTC
si magari al polo nord, ma come vengono certe domande!!!
Ry_189
2006-06-20 12:34:32 UTC
Ma Sparate!


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