Domanda:
da dove deriva e come si fa il sapone?
clody
2006-06-20 06:52:03 UTC
da dove deriva e come si fa il sapone?
Sei risposte:
mariomarlboroman
2006-06-20 07:04:01 UTC
Il sapone è generalmente un sale di sodio o di potassio di un acido carbossilico alifatico a lunga catena; viene prodotto e usato per sciogliere le sostanze grasse nei processi di pulizia.

Si prepara per saponificazione, ovvero per idrolisi alcalina, di grassi di origine animale o vegetale.



Numerosi saponi sono dei tensioattivi. Per via della sua struttura, la molecola del sapone ha una testa idrofila ionizzata negativamente ed una coda idrofoba. Le molecole di sapone sono pertanto in grado di emulsionare le sostanze grasse, consentendone l'allontanamento con l'acqua.



Le code delle molecole di sapone si sciolgono nella massa della sostanza grassa, che viene circondata formando una micella. Dato che tutte le teste delle molecole di sapone recano una carica negativa, la repulsione elettrostatica impedisce alle micelle di ri-aggregarsi e le mantiene in sospensione nell'acqua.



Qualità di un sapone: Il sapone deve essere neutro e non deve essere unto o di cattivo odore. Il sapone deve essere pastoso ma non duro, non friabile ed una volta asciugato deve mantenere la sua forma.

Il sapone deve essere schiumogeno: agitando 3 g di sapone in 10 ml d'acqua in una provetta per 10 secondi si deve formare uno strato di schiuma alto 2 cm e persistente per almeno 5 secondi.



Tipi di sapone: I sali sodici degli acidi carbossilici a lunga catena non sono gli unici composti esistenti usati come saponi. Esistono anche i cosiddetti saponi acidi - per pelli ipersensibili ai saponi normali - che consistono di miscele di tensioattivi alchil-solfonici ovvero esteri organici dell'acido solforico. Tali saponi hanno un pH di 5,5, simile a quello della pelle, risultano pertanto meno aggressivi verso di essa.

La saponetta tradizionale è a base di sali sodici degli acidi carbossilici a lunga catena; i saponi liquidi in dispenser sono comparsi con la diffusione dei materiali plastici nel dopoguerra. Il sapone tradizionale è composto da sego bovino (80%) ed olio di cocco o di oliva (al 20%). Un sapone dovrebbe avere tra le prime posizioni fra i suoi ingredienti gli acidi grassi saponificati di cocco, di palma e di oliva.

Nei frantoi di una volta e in alcune produzioni attuali era prodotto con le sanse, ovvero la spremitura di olive che restava nelle macine del frantoio dopo la prima spremitura (che da l'olio extravergine). Spesso si tratta di olio di sconda o terza sansa di una qualità pessima, di cui la legge vieta la commercializzazione come olio da cucina. Nel dopoguerra le seconde e terze spremiture d'olio, meno pregiate e costose, erano ancora utilizzate anche a scopo alimentare.

Vari frantoi industriali utilizzano le sanse per produrre saponi e compensare la scarsa resa delle olive raccolte in termini di olio da cucina; talora si arriva a macinare le olive soltanto per fare saponi perché più profittevoli dell'olio in bottiglia(30% di resa delle olive per olio extravergine a 10 euro/litro; contro 100% delle sanse da cui si ricava analoga quantità di saponi, senza scarti, venduti al prezzo di 1.5-2 euro per etto di saponetta).

I saponi liquidi che hanno un pH di 5,5 rischiano di essere, per il loro elevato contenuto d'acqua (debolmente acida), un ambiente adatto alla proliferazione di funghi e batteri; tali saponi sono addizionali con composti disinfettanti e fungicidi.



COME FARE IL SAPONE

Attenzione: l'idrossido di sodio è caustico e corrosivo. Evitate il contatto diretto con la pelle e con gli occhi.

Per la sintesi del sapone si utilizzano 10 g di olio di oliva posti in un becker e ad essi si aggiungono 5 g di idrossido di sodio in 40 ml di una soluzione acqua-alcol al 50% (20 ml di acqua e 20 ml di alcol). Si scalda il tutto per 45 minuti agitando continuamente. A parte si prepara un'altra soluzione acqua-alcol da aggiungere di volta in volta. Dopo un po' si aggiunge tutto ad una soluzione di 150 ml di acqua e cloruro di sodio fredda. Questa serve ad innalzare la forza ionica e a favorire la precipitazione del sapone. Si filtra il precipitato e lo si asciuga in stufa.



Spero esserti stata d'aiuto!
2006-06-22 02:10:32 UTC
è una reazione di saponificazione, che è , semplicemente, una reazione di idrolisi alcalina...

avviene tra un lipide e idrossido di sodio concentrato..

nelle industrie viene utilizzato idrossido di sodio concetrato ad una temperatura molto elevata...

mentre tale reazione avviene anche nel nostro corpo(a temperatura corporea) mediante un enzima detto lipasi
2006-06-20 15:13:58 UTC
"Conosciuto ed utilizzato prima dell’era cristiana, il sapone ha origini lontane ed incerte, forse da ricercarsi in Gallia.

All’origine il sapone era una mistura di sego e ceneri.

Restata a lungo ad un stadio rudimentale, la saponeria ha subito un’evoluzione lenta. Poco alla volta la lascivia delle ceneri ha sostituito le ceneri vere e proprie, mentre i grassi vegetali, in particolare l’olio d’oliva, hanno sostituto il sego.

Per molto tempo Italia e Spagna sono state le maggiori produttrici di saponi.



Fu Colbert (1619-1683) ad introdurre la fabbricazione del sapone in Francia. La prima manifattura fu installata, per decreto regale, a Tolosa. Il successo fu immediato, e furono costruite altre manifatture a Marsiglia.

Verso il 1840 ci fu una nuova evoluzione: nuovi oli furono utilizzati in alternativa all’olio d’oliva, allargando la gamma di prodotti. Al giorno d’oggi il "sapone di Marsiglia" resta un punto di riferimento, nonostante l’apparizione di nuovi prodotti."
2006-06-20 08:46:23 UTC
Ti invio un link che mi è stato utile per fare il mio primo sapone,dovrai cercare un pò perchè ci sono notizie di tutti i tipi principalmente per la gestione della casa.

http://www.uominicasalinghi.it/ Buon lavoro
GIUPPP
2006-06-20 07:42:48 UTC
So solo che è fatto con la cenere... o almeno mia nonna lo faceva così...
camelot_32000
2006-06-20 07:00:27 UTC
ciao

mi sn ricordata del film Fight club, nel quale accennavano alla liscivia.

guarda questo link, lo speiga bene



http://www.mat.uniroma2.it/~schillac/gondrano/sapone.htm



ciao

irene


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